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Updated: Feb 18, 2023


Massa-Carrara |Terminato il giro esplorativo nel territorio apuano, il regista argentino e americano di adozione Eduardo Montes-Bradley ha lasciato la provincia per dirigersi a Firenze.


E’ soltanto all’inizio dei suoi viaggi legati della produzione del documentario sui sei fratelli Piccirilli, emigrati dalla casa natia in Martana a Massa alla volta di New York, dove grazie al loro laboratorio artistico nel Bronx e alla scuola di scultura Leonardo da Vinci Art School (aperta da Attilio Piccirilli con lo scultore Onorio Ruotolo), diventarono i più grandi scultori della grande mela, con più di 500 opere a loro accreditate, oltre alla statua di Abramo Lincoln a Washington.


Regista, fotografo e scrittore, il documentarista è accompagnato nel tour da suo figlio diciottenne William, studente universitario in Virginia dove la famiglia abita “I suoi secondi occhi, il migliore assistente e il 2° cameraman per sempre”.


La produzione in questione è il documentario “The Italian Factor”, incentrato sulla figura del più grande e talentuoso figlio della famiglia di scultori Piccirilli, ma in generale è una retrospettiva su quel movimento detto Rinascimento americano dell’arte e dell’architettura, grazie al contributo degli immigrati italiani che prestavano la loro opera nella diffidenza e ingratitudine, ma che di fatto hanno lasciato una impronta stilistica innegabile nel campo monumentale ed edilizio. Verrà realizzato dalla Heritage Film Project con il contributo della prestigiosa Columbus Citizens Foundation, una delle organizzazioni italo-americane più prestigiose in America, dedita a promuovere il riconoscimento del patrimonio e dei successi degli italo-americani negli USA. Formata da più di 600 uomini e donne di spicco nel campo del diritto, medicina, affari, istruzione e arte, ha erogato milioni in borse di studio e sovvenzioni a organizzazioni di beneficenza e cause meritevoli. Il 24 gennaio prossimo la Columbus dedicherà a Eduardo Montes-Bradley un evento nel quale il regista racconterà il suo ultimo progetto apuano sui Piccirilli e condividerà alcuni estratti dal documentario su “Daniel Chester French: An American Sculptor” che già anticipava la storia della nostra famiglia di artigiani.


L’interesse intorno alla storia della famiglia Piccirilli a Massa è relativamente recente, e se escludiamo il prestigioso lavoro di ricerca storica tra Carrara e New York svolto da Maria Mattei nel 2014 e la conferenza del 2015 organizzata dall’Associazione Apuamater, arriviamo al 2021 con la presentazione in biblioteca del libro di J.V.Lombardo su Attilio Piccirilli da parte di Silvano Soldano, Carmen Rusconi e Marco Betti, per finire a maggio 2022 con l’inaugurazione della targa marmorea sulla casa natia dei Piccirilli per iniziativa dello storico Franco Frediani.


L’incontro avvenuto tra Montes-Bradley, la Presidente della Commissione Cultura di Carrara Maria Mattei (ricercatrice storica) e la Presidente di Apuania Film Commission Daniela Marzano, è servito per entrare meglio nello sguardo e nell’anima del regista, della durata di 1 h circa. “Io amo documentare l’arte, sono un collezionista e faccio ricerche approfondite sui miei soggetti. Sono due anni che lavoro sui Piccirilli, e il mio approccio a una storia inizia con il recarmi nei luoghi dove un artista è cresciuto, immedesimarmi in lui, guardare il mondo con i suoi occhi e respirarne l’aria. Ho girato per Massa e per le cave a piedi, girando piccole clip e provando il drone. Sono stato accompagnato da Silvano Soldano alla casa natia, ho visto la targa, il Castello, mi sono state spiegate cose per farmi conoscere meglio la città e il territorio. Quello che mi è servito di più è stato entrare nella casa dei Piccirilli, esempio vedere lo scheletro della vecchia sala bar. Chiudevo gli occhi e mi vedevo lì a fine ‘800. Ho incontrato anche la Dirigente dell’Istituto Palma e tra qualche mese ritornerò qui per continuare il mio viaggio”. Il circuito di distribuzione sarà quello a Eduardo più caro, ovvero le Biblioteche e le Università americane, dove i documentari hanno vita e consultazione lunga. Intanto riporta in Virginia quanto ha per ora respirato di questi luoghi, la bellezza di “montagne di neve senza neve”, così vicine al mare, lo studio di quei piccoli dettagli marmorei che presume siano stati di ispirazione per i protagonisti dei suoi film e che gli serviranno per la narrazione.

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