Omaggio Usa ai Piccirilli. Focus sul New York Times e un film-documentario
Tornano alla ribalta i fratelli scultori massesi che emigrarono negli States. Il regista Montes Bradley è al lavoro e sarà in città per ultimare le riprese.
Nell’inserto domenicale del New York Times due ampie pagine con fotografie sono state dedicate ai fratelli Piccirilli, gli scultori nati a Massa che realizzarono attraverso il loro grande laboratorio di New York opere innumerevoli e importanti per la Grande Mela, la capitale e diverse altre città americane. L’articolo che raggiunge una platea di 14 milioni di lettori in tutto il mondo è dovuto all’interesse e al grande lavoro di documentazione a cui sta lavorando il regista americano Eduardo Montes Bradley per la realizzazione di un grande film-documentario su di loro. Il regista per questo motivo è già stato e tornerà a Massa per ulteriori riprese nella nostra città. Montes Bradley, di origine argentina, 63 anni, è noto per i suoi film documentari ’Evita’, ’Rita Dove: an american poet’ e ’Harto the Borges’. Il film sui Piccirilli s’intitola ’The italian factor: the Piccirilli story’.
L’articolo del New York Times mette bene in evidenza come i sei scultori massesi con le loro opere abbiano caratterizzato diversi luoghi dell’immagine di New York. Pensiamo al monumento ai Vigili del fuoco della città, ai bassorilievi del Rockefeller Center, al timpano del frontone della borsa di Wall Street, ai due grandi leoni posti di fronte alla Public library, monumentale ingresso al Central Park costituito dal Maine Monument, sui cui gradini da più di cento anni si siedono cittadini e visitatori. Ma anche la statua di Lincoln a Washington. Ricordiamo che a Massa è presente la più antica opera dei Piccirilli, il grande angelo collocato sulla tomba dei Conti Guerra nel cimitero di Mirteto.
Quella dei Piccirilli è una storia rimasta inedita per anni nonostante i sei scultori massesi abbiano insegnato la scultura all’America di fine Ottocento. Solo più tardi, dopo anni di oblio, sono stati riconosciuti, come ha scritto anche il Metropolitan Museum di New York, i più grandi scultori della New York della fine di quel secolo. Il Comune di Massa ha reso loro omaggio, con una targa, inaugurata il 16 maggio 2022 nella loro casa natia di via Beatrice. La data è stata scelta perché ricorreva il 156° anniversario della nascita di Attilio, il più talentuoso dei fratelli. Suo l’angelo della tomba nel cimitero di Mirteto. Alla famiglia Piccirilli, Maria Mattei ha dedicato uno studio. E si deve a lei la scoperta di un gesso (forse l’unico che gli si può accreditare) di uno dei Piccirilli all’interno della scuola del marmo Tacca di Carrara.
Machi erano i Piccirilli? Il padre, Giuseppe, animato da ideali patriottici, era con Garibaldi. Giunto a Massa per l’addestramento conobbe Barbara Giorgi e fu amore. Alla fine della guerra tornò a Massa per sposarla. Dall’unione nacquero sei figli maschi, di nome Attilio, Ferruccio, Orazio, Furio, Masaniello e Getulio, e l’unica femmina Jole. Giuseppe aprì uno studio di scultura lavorando tra Massa e Carrara. Forse a causa di un tracollo finanziario, forse alla ricerca di un avvenire migliore, i fratelli si imbarcarono per New York nel 1888, dove nel 1890 aprirono uno studio di scultura nel Bronx, sulla 142 Est. Era il più grande ed elegante d’America. Negli anni di quello che viene chiamato il ’Rinascimento americano’ realizzarono tutte le opere più importanti, dando vita a una rivoluzione culturale. E lo fecero in un periodo difficile per gli italiani immigrati. Non a caso i Piccirilli non potevano firmare le loro creazioni. Solo a Manhattan hanno lasciato oltre 500 opere.
Ottimo post, ma devo fare alcune precisazioni. Maria Mattei non è stata la prima a scoprire i Piccirilli. Nel 2000, un massese, Nicola Guerra, ne aveva parlato in una pubblicazione depositata all' Archivio di Stato di Massa intitolata "Partir bisogna - Storie e momenti dell'emigrazione apuana e lunigianese". Corrado Augias nel libro " I segreti di New York" e in una trasmissione televisiva RAI nel 2000, ha parlato dei Piccirilli. La Mattei inizialmente aveva scritto in un saggio che i Piccirilli erano artisti di Carrara. Questo aveva un po' insospettito Soldano Silvano, critico d'arte e aveva chiesto a me che lavoravo nel Comune di Massa all' Archivio dello Stato Civile di verificare la nascita. La Mattei corresse la provenienza, fece…
Ottimo post, ma devo fare alcune precisazioni. Maria Mattei non è stata la prima a scoprire i Piccirilli. Nel 2000, un massese, Nicola Guerra, ne aveva parlato in una pubblicazione depositata all' Archivio di Stato di Massa intitolata "Partir bisogna - Storie e momenti dell'emigrazione apuana e lunigianese". Corrado Augias nel libro " I segreti di New York" e in una trasmissione televisiva RAI nel 2000, ha parlato dei Piccirilli. La Mattei inizialmente aveva scritto in un saggio che i Piccirilli erano artisti di Carrara. Questo aveva un po' insospettito Soldano Silvano, critico d'arte e aveva chiesto a me che lavoravo nel Comune di Massa all' Archivio dello Stato Civile di verificare la nascita. La Mattei corresse la provenienza, fece…